Mi piace molto la fluidità dei movimenti e la quiete che raggiunge la persona che riceve questo tipo di trattamento, mi piace come il massaggio parte dall’area del cuore creando la possibilità di aprirsi.

 

Il primo contatto è quello più particolare. Appoggio e accarezzo delicatamente le costole, dall’area del cuore il corpo inizia a raccontare di sé. Sussurra, lo si sente.

 

Il massaggio californiano è molto delicato, una specie di accarezzamento. Non c’è pressione, non si cerca di cambiare la postura. Si accetta tutto così come è: “Chi sono io per giudicare e per modificare?”

 

Io porto la presenza, l’attenzione. Non è necessario parlare, raccontare di avvenimenti del passato, sapere cosa è successo. La memoria è nel corpo e il corpo la esprimerà con il proprio linguaggio.

 

È sufficiente stare vicino. Vicino come quando uno piange. Non c’è bisogno di chiedere il perché. Quando le lacrime si saranno asciugate torna il sorriso. Serve solo un po’ di pazienza.

​

Con il massaggio californiano la pelle diventa più bella, più liscia, più luminosa. La circolazione migliora, si ha un effetto drenante. È un modo nuovo di essere toccati.